Ahimé! abisso è tutto - atto, sogno, desiderio, parola! e sui capelli che ritti mi si levano, sento a volte passare il vento della paura. Sopra sotto, dovunque, la profondità, la riva, il silenzio, lo spazio spaventoso e seducente... Sul fondo delle notti, col suo dito sapiente, Dio mi disegna un incubo multiforme e continuo.... (Charles Baudelaire)
martedì 30 settembre 2008
Ritorno alla Preta
Quale migliore argomento per cominicare!? La Spluga della Preta sicuramente è stata la grotta che più di ogni altra mi ha insegnato cosa significa esplorare. Per curiosità oggi mi sono messo a spulciare le mie vecchie agende dove segno regolarmente dal 1998 le mie discese in grotta. Volevo capire quante volte sono sceso nella Spluga. Sapevo che erano tante... almeno dieci fino al 2002, poi c'era stato il film, almeno altre 25-26 volte, e poi tante altre per esplorare la Via Antika e non solo. Ho cominciato contarle una a una. Devo dire che non pensavo fossero così tante. Il risultato è stato un numero abbastanza spaventoso: 86.
Ottantasei volte...
Di cui cinque in Sala Nera. e circa 25 oltre i seicento metri di profondità. Dunque, 600x25=15000 metri... Non ci si pensa mai ma i numeri sono questi. E dopo la gente si stupisce quando dico che non ho più tanti stimoli per tornare in questa fantastica grotta. Oppure si meraviglia perché vado più veloce di loro nei meandri, spero ben, dopo averli percorsi decine di volte!!
Comunque nonostante tutti questi discorsi e il fare disfattistista di quest'ultimo periodo, in Preta ci sono tornato ancora una volta, l'86esima appunto, lo scorso finesettimana. Una punta tutto sommatao molto bella, in compagnia di tanta gente, ma in particolare di Salvo e Andrea, compagni storici di tante assurde avventure. La grotta è stata gentile, lascinadoci rilevare un bel nuovo ramo a -780. Cento cinquanta metri di bei meandri e condotte fossili fino a una gigantesca frana che ci ha fatto desistere. Il Ramo dei Salmoni, esplorato con Filippo lo scorso giugno. Chi è che dice che non c'è più nienete da esplorare? Purtroppo ce n'è troppo! Ma forse proprio questo è il fascino dell'esplorazione, come dice Franco Florio, l'atto di dimostrare che non c'è mai una fine.
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bravo Cesco! ti leggo sempre volentieri perchè i tuoi scritti trasudano emozioni. Ho aggiunto il tuo blog nel mio segnalibri di mozilla.
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