sabato 3 aprile 2010

Dall'Amazonas alle Ande

Sono passate ormai due settimane dall’ultime notizie pubblicate su questo blog. Siamo ora a Merida, a raffreddarci all’aria delle Ande dopo le caldissime giornate nelle foreste amazzoniche dell’Alto Orinoco.
Di cose ne sono successe molte e non mi basterebbe questa notte intera per scrivervele. La nostra prospezione sui Tepui amazzonici purtroppo non ha centrato l’obbiettivo principale che ci eravamo prefissati. Volevamo sorvolare il Tepui Marauaka, montagna di oltre 2800 metri, praticamente sconosciuta che si eleva a nord del massiccio del Duida. Era da mesi che sognavo di vedere questa montagna e di individuare e fotografare le enorme sime che si intravedono nelle foto satellitari. Purtroppo laggiú peró, in un mondo sconfinato di foreste, la situazione político-militare non si é rivelata per niente semplice e dopo due giorni di attesa a Puerto Ayacucho ci siamo visti negare l’autorizzazione al sorvolo dai vertici dell’esercito venezuelano. La motivazione addotta é che in quell’area ci sono miniere di uranio coperte da segreto di stato. Abbiamo quindi dovuto rimandare questo sognio a tempi migliori, speriamo in un futuro non troppo lontano, perché siamo certi che quella zona dell’Amazonas conserva gelosamente sistemi sotterranei importanti che forse non riusciamo neanche a immaginare.
Nei giorni successivi non ci siamo peró persi d’animo e abbiamo deciso di dedicare del tempo alla documentazione fotografica del piú noto ed accessibile Cerro Autana. Questa montagna, considerata dagli indios Piaroa come il tronco dell’albero della vita, si presenta come una fortezza imponente che si eleva per quasi mille metri dalle piatte foreste circostanti. Una meraviglia della natura, che racchiude tra l’altro nella sua cima un sistema labirintico di grotte di interstrato, esplorate negli anni ´70 dall’esploratore venezuelano Charles Brewer e dagli speleologi della SVE. Noi ci siamo limitati a risalire in barca il fiume Sipapo, affluente di destra dell’Orinoco, per poi continuare lungo il Rio Autana, fino quasi alle pendici dell’imponente montagna. Abbiamo poi realizzato un sorvolo dell’area, spaziando anche nel vasto massiccio del Cuao, altra montagna quarzitica che potrebbe riservare sorprese speleologiche per il futuro.
Ora il nostro viaggio in Venezuela sta volgendo a termine. Da Puerto Ayacucho, ci siamo diretti verso Merida, pasando dalle vaste pianure degli Ilanos, dove ci siamo soffermati un paio di giorni a pescare piraña, navigare tra gli alligatori e fotografare decine di specie di uccelli. Un posto meraviglioso per gli amanti della natura e degli animali. Poi siamo saliti sulle Ande, ubriacati da una salita di poche ore che ci ha portato dalle pianure ai 4200 metri del Pico del Aguila. Da quassú scenderemo domani a Caracas e da lí voleremo verso il Messico, con un po’ di nostalgia per questa terra meravigliosa con tutte le sue infinite bellezze naturali e contradizioni umane.

Da Merida

Francesco


L'Autana visto dal cielo.


Partendo da Puerto Samariapo sull'Orinoco, verso l'Autana.

Le grotte dell'Autana.


Risalendo le rapide del Sipapo.


Passeggiando tra i massi di granito a Pedra Pintao.


Fame?


Tramonto sul Pico de l'Aguila, a 4200 m s.l.m