Ancora stanco e con il viso bruciato dal sole, riguardo le immagini di questi due giorni. Le impronte di dinosauro, le tende sospese sul filo della cresta, e mi sembra di sentire ancora il rumore del vento e il respiro sottile e fresco dei 3000 metri. La sensazione di vuoto, l'adrenalina che scorre nelle vene, mentre non vorresti guardare giù da quella parete sospesa su un mare di nuvole.
È proprio un altro mondo lassù, tutto quello che sta sotto è cancellato, coperto da una cappa grigia, mentre sulle creste il sole splendeva, e le isole del Pelmo e dell'Antelao erano le uniche a emergere ancora da quel mare del diluvio universale.
Se mi chiedessero se un luogo come quello esiste veramente, risponderei che è impossibile e che è presente solo nel mondo dei sogni, nella terra dei Giauli.
Lassù, Ebelis, la dinosaura figlia di Mauro Lampo, ora sarà illuminata dai raggi del sole, vegliando sulle impronte dei suo antichi fratelli, sopra le grotte dei Giauli, il Caregon e il mondo sotterraneo che nasconde.
Grazie a tutti i compagni di questa avventura!
Grazie anche agli sponsor Crema Sport, Dolomite, Ferrino e al Gruppo Speleologico Padovano, senza i quali questa nuova avventura non sarebbe stata possibile.
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La seconda Grotta dei Giauli |
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Tono e la Giauloscala |
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Tuffo nelle nuvole, parete Est del Pelmo |
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La scogliera e il mare |
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Tono, Orione e Nonno Giusto ammirano l'alba (foto Roberta Tanduo) |
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La pista di impronte e Ebelis |
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Mauro con la sua creatura, Ebelis la Dinogiaula |