È strano come a volte certi luoghi entrino prepotentemente a far parte della propria vita. Sono passati anni dalla prima visita alla Sardegna speleologica.
Quella volta avevo bruciato un paio di settimane di liceo ed ero partito all’avventura con un amico nuovo che sarebbe poi diventato un grande e insostituibile compagno di tante avventure. Ricordi Andrea? Quanta meraviglia di fronte ai cristalli di Suttaterra de Su Predargiu, alle gallerie di Su Bentu, ai laghi della Donini… e poi la meravigliosa Su Palu. Già allora ci eravamo fermati a Urzulei, ospiti di Antonio, che ci aveva preparato il nostro primo maialetto… prima di finire decisamente arzilli di canonau a campeggiare sul passo di Jenna Silana!
Già quella volta, lasciando le coste dell’isola sul ponte di un traghetto spazzato dal vento, sapevo che sarei tornato, perché certi posti ti entrano nel cuore e non ne escono più… E infatti eccoci qui, per l’ennesima volta, dopo alcuni altri viaggi di cui conservo teneri e fortissimi ricordi, in compagnia di persone sempre importanti.
Questa è la terza volta di quest’anno che torno in Sardegna, e ormai mi sento anche un po’ parte di questo mondo incantato che si trova al di là del mare.
La voglia di esplorare, vedere, ci ha portati a trovare anche qui grandi amici che hanno i nostri stessi sogni, che vivono di avventure grandi, di sfide esplorative infinite che ci fanno provare gli stessi sentimenti. Così ci concediamo il meraviglioso lusso di passare un finesettimana a scavare un inghiottitoio nel Supramonte di Baunei, Bacu Dolcolce, come se ci trovassimo sulle nostre montagne di casa. In mezzo ai massi, sul fondo di un budello svuotato a fatica, soffia l’aria di un mostro di calcare che sarà sempre e senza dubbio troppo grande per noi. Ma ci divertiamo a solleticarlo, e a sognare che prima o poi riusciremo a svegliarlo.
Così, attorno al fuoco alla sera, finché un generoso maialetto si abbrustolisce alla fiamma, parliamo e ridiamo, come se stessimo lì da sempre… come se la lontananza geografica non esistesse. Andrea finisce per divorare tutto del maialetto, compreso l’occhio! Eh… ormai siamo dei veri selvaggi…
E poi ieri con Vitto, sotto un cielo grigio, con il mare solcato da onde spumeggianti, a salire in cima a Pedra Longa e ad affacciarsi sugli strapiombi di un luogo dove il mare, le montagne e il mondo sotterraneo si uniscono in un intreccio magico ancora tutto misterioso. Che bella terra la Sardegna… e che bello sentirsi anche noi un po’ parte di quei luoghi… Grazie amici, ci state facendo un regalo che non ha prezzo.
Alla prossima!